Per molti il lindy Hop è lo Swing per eccellenza, o quantomeno lo stile che tutti – in particolar modo chi non ha particolare dimestichezza con il genere – identificano immediatamente come “ballo swing”.
Le sue radici risalgono alla New York degli anni ‘30 e per la precisione al quartiere di Harlem: dal meltin’ pot culturale di queste zone e dalla musica Charleston del decennio precedente venivano così gettati i semi di tutte le correnti dello swing a venire, e più precisamente da un locale sulla 141esima chiamato “Savoy Ballroom” (non a caso tutt’oggi il Lindy Hop è definito anche Savoy Style);
qui ogni sera gli appassionati di tutta New York – e non solo – potevano scatenarsi sulle note di giganti come Duke Ellington e Cab Calloway, oltre ad assistere alle regolari sfide fra band che si scontravano a suon di pezzi irresistibili. Ma cosa distingue il Lindy Hop dal punto di vista dello stile?
Si tratta di un ballo di coppia, caratterizzato da frenesia, vivacità e una gran dose di improvvisazione. Si può ballare sui sei tempi così come sugli otto, e dal punto di vista del footwork è uno stretto parente del già citato Charleston e del Tip Tap. Per farvi un’idea più chiara, non c’è nulla di meglio che guardare i video dei grandi esponenti di questo ballo, come ad esempio George Snowden ed Herbert White (che ha letteralmente segnato un’epoca con i suoi Whitey’s Lindy Hoppers)!
Pur avendo mosso i primi passi nei locali di New York, lo swing ha avuto modo di svilupparsi anche in altre zone degli Stati Uniti: per la precisione nel sud della California, fra gli anni 20 e i 30, dove si è venuto a creare lo stile Balboa. Il nome arriva dalla Balboa Peninsula, situata a Newport Beach; anche qui il ritmo è particolarmente veloce ed il footwork davvero elaborato, ma la particolarità più significativa è la posizione dei ballerini, che si trovano a una distanza molto ravvicinata e con una postura eretta.
Ciò contribuisce a renderlo un ballo molto elegante, seppur frenetico, ma si tratta di una caratteristica la cui genesi ha motivazioni ben precise e non prive di un certo fascino: le sale da ballo della California di quegli anni, infatti, erano così sovraffollate e avevano delle regole così rigide che i ballerini per non urtarsi e creare problemi erano costretti ad occupare meno spazio possibile, stando quindi più stretti fra loro; non c’era quindi il campo libero per i “kick” tipici del Charleston, e ciò ha favorito la nascita di uno stile a sé.
Fra i più grandi esponenti di questo ballo, quattro coppie spiccavano su tutte (tanto da essere definite, ai tempi, i “Big Four” del Balboa): ci riferiamo ai duetti composti da Maxie Dorf con Mary McCaslin, Hal Takier con Betty Takier, Lawrence Wise con Lillian Arnold e Gil Fernandez con Venna Cascon.
Quando si parla di East Coast e West Coast swing, si inizia a scendere nel piano delle sottigliezze. L’East Coast swing è stato ideato dagli Arthur Murry Dance Studios (la più grande scuola di ballo in assoluto, con sedi in tutto il mondo, Italia compresa) nel periodo di massima esplosione del Lindy Hop: tutti volevano imparare a ballarlo, e fu così che Arthur Murry e i suoi collaboratori ne idearono una versione alternativa, rivisitandolo per poterlo insegnare nelle loro scuole.
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Etimologia della parola Danza (Wikipedia)
Danza Classica Milano – Alele’s Company è una Scuola di Danza Milano, che organizza corsi di Danza Classica, Danza Moderna, Hip Hop, Salsa, Tango Argentino (Sito)